Quando una donna si sottopone a mastoplastica additiva può essere necessario a distanza di tempo, procedere ad un intervento di sostituzione o in alternativa di rimozione protesi mammarie.
In cosa consiste l’intervento?
In corso di sostituzione protesica si deve innanzitutto andare a rimuovere la protesi precedentemente collocata, generalmente seguendo la stessa via d’accesso. In seguito all’intervento di mastoplastica additiva si forma una sorta di involucro cicatriziale attorno alla protesi, chiamato capsula periprotesica. Questa struttura va rimossa in sede di sostituzione protesi, si effettua dunque una capsulectomia. Si posiziona dunque la nuova protesi, nello stesso piano o meno.
Qualora il seno apparisse anche con un aspetto ptosico o cadente, si potrebbe associare un intervento di mastopessi.
In alternativa, qualora la ghiandola mammaria fosse ben rappresentata, questa potrebbe essere utilizzata per conferire un aspetto più pieno, mediante allestimento di autoprotesi con lembo ghiandolare.
Quando?
La sostituzione protesi mammarie viene generalmente richiesta in casi quali contrattura capsulare (irrigidimento e talvolta dolenzia legata alla presenza della capsula periprotesica), rottura protesica o per modifica delle esigenze della paziente o del quadro clinico locale (es. lassità dei tessuti)
Cicatrici?
Le cicatrici esito di intervento di sostituzione protesi sono le medesime di una mastoplastica additiva, cui eventualmente si aggiungono quelle di una mastopessi qualora eseguita contestualmente.