Scopriamo quali sono i trattamenti che possono essere utilizzati per la cura delle cicatrici e perchè il laser può rappresentare una soluzione per curarle. Le cicatrici rappresentano una normale evoluzione di un taglio, una ferita o un’incisione e generalmente il processo di cicatrizzazione si può ritenere ultimato dopo circa un anno. In alcuni casi le cicatrici possono assumere caratteristiche patologiche o antiestetiche, risultando dolenti, infossate o al contrario essere particolarmente rilevate, ecc. Sebbene non sia possibile cancellare una cicatrice, esistono varie armi che possono essere utilizzate per migliorarne l’aspetto, al punto da farla apparire quasi invisibile.
Innanzitutto, ma solo in una prima fase, per ridurre la possibilità di insorgenza di una cicatrice patologica, possono risultare utili le applicazioni di creme o cerotti a base di silicone. A questo si aggiunge la necessità, almeno nei primi 6 mesi, di proteggere la cicatrice “fresca” con una crema solare a schermo totale. Ciò risulta utile soprattutto per evitare che questa diventi scura.
Passiamo invece a trattamenti che possono essere utilizzati non solo come prevenzione ma anche per la cicatrice ormai patologica o vecchia. Un tempo ci si limitava alla semplice escissione chirurgica della cicatrice, con il rischio potenziale dell’insorgenza di una nuova problematica cicatriziale. Oggigiorno abbiamo due grandi armi: la tecnologia laser ed il tessuto adiposo autologo. Nel primo caso si fa riferimento all’utilizzo di laser frazionati, ablativi e non.
Recenti studi hanno anche dimostrato l’applicabilità di questi ultimi sin dalle prime fasi di cicatrizzazione, anche a partire dalla rimozione dei punti. I laser, anche con il supporto della luce pulsata, riescono persino a gestire il rossore, accelerando la fase infiammatoria della cicatrizzazione. L’utilizzo del tessuto adiposo autologo, o lipofilling, risulta particolarmente utile soprattutto in quei casi in cui le cicatrici si presentino infossate o dolenti.
Ne migliora infatti non solo l’estetica (riempie gap o depressioni cutanee), ma anche la sintomatologia dolorosa associata.
Il grasso infatti, grazie alle proprie proprietà rigenerative, consente un riassetto qualitativo dei tessuti.